Seven Faceless Saints. Sette santi senza volto (Fanucci Editore) (Italian Edition) by M. K. Lobb

Seven Faceless Saints. Sette santi senza volto (Fanucci Editore) (Italian Edition) by M. K. Lobb

autore:M. K. Lobb [Lobb, M. K.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fanucci Editore
pubblicato: 2023-09-22T00:00:00+00:00


21

Roz

Roz camminava tranquilla nell’erba alta, evitando il percorso principale che usciva dal Palazzo. Kiran e Noemi l’avevano fatta uscire senza troppe cerimonie, e anche se li aveva salutati allegra, dentro si era sentita tremare. Piena di energia irrequieta.

Il gonfaloniere Forte era coinvolto in quegli omicidi. E la certezza di ciò era radicata nelle sue ossa: il comportamento del gonfaloniere era stato strano, ricordava ancora la sua ansia fuori luogo alla Basilica. Non aveva mostrato i rapporti del medico legale a nessun altro e parte degli stessi era stata censurata, probabilmente su sua richiesta.

Era un bene che avesse deciso di lavorare senza Damian: lui non avrebbe mai creduto al coinvolgimento di Forte.

Con suo grande sollievo, mentre si dirigeva in centro non incontrò nessun altro se non alcuni sfavoriti. Era strano e disturbante vedere come si scostassero da lei, una reazione istintiva all’uniforme che ancora indossava. La luce tenue del mattino stava sparendo, lasciando spazio a nuvole scure che minacciavano di liberare un acquazzone da un momento all’altro. Alzò lo sguardo e le osservò correre in cielo. Doveva tornare a casa.

Stanca di essere guardata male, Roz era preoccupata di incrociare delle guardie vere e proprie, e per questo decise di prendere la strada meno affollata. Evitando la via principale aumentava la possibilità di essere colta dall’acquazzone, ma comunque era meglio dell’incrociare qualcuno che potesse riconoscerla.

I tuoni rimbombarono in lontananza e Roz allungò il passo. Quella strada in particolare passava vicino a uno dei giardini pubblici di preghiera, ma immaginava che nessuno fosse lì a pregare con un temporale incombente. Abbassò la testa, volendo attraversare il giardino in fretta, poi si fermò.

Non aveva mai prestato troppa attenzione alle statue, anche se sapeva che dovevano rappresentare i sei santi. Sapeva anche che c’era una chiazza di erba morta dove prima c’era stata la statua di Caos.

Oggi, tuttavia, c’era qualcosa in quella chiazza.

Qualcosa che somigliava terribilmente a una persona sdraiata supina.

Nonostante l’ondata di panico che la colse, Roz continuò ad avvicinarsi, cercando di identificare la sagoma. Quando raggiunse il centro del giardino, il cuore le saltò fuori dal petto.

«Merda» disse a denti stretti, indietreggiando.

Era chiaro che la donna era morta. Era troppo ferma per essere addormentata. La testa riversa indietro, come se stesse guardando il cielo, anche se gli occhi erano chiusi. Roz tastò alla ricerca del battito in ogni caso, incapace di trattenersi.

Nulla. Tuttavia, non doveva essere morta da molto; il colorito era ancora abbastanza normale. Con quel pensiero, Roz ricacciò indietro il disgusto e aprì una delle palpebre della donna.

Si trovò davanti solo oscurità. Come per le altre vittime.

Mormorò una serie di imprecazioni. Non poteva lasciarla lì; aveva bisogno di avvertire qualcuno. Damian, però, era fuori discussione. Chi altro poteva contattare?

Con la testa che le girava, si allontanò dal corpo, solamente per mettere il piede su qualcosa che scricchiolò sotto il suo peso.

Curiosità e speranza sostituirono lo sgomento, e si chinò per raccogliere qualsiasi cosa avesse appena schiacciato.

Era una siringa. Fragile e vuota, anche se c’erano delle tracce di un liquido nero raccolte in goccioline sul vetro ormai incrinato.



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